LIFE COACH: MI SENTO SOLA E ABBANDONATA

AIUTO TUTTI SENZA SOSTA, MA QUALCUNO AIUTA TE?

Quando Laura arriva da me ha 40 anni. 

Life Coach e l’incontro con chi si sente solo: Laura mi racconta che a soli 25 anni grazie ad un concorso in biologia superato a pieni voti, si trasferisce lontano da casa, non solo inizia a sentire forte un senso di colpa lasciando mamma e papà ormai anziani da soli con la sorella con la sindrome di down, ma trasferisce questo senso di colpa nella sua vita quotidiana iniziando ad accusare sul luogo di lavoro una bassa autostima e mancanza di fiducia nel suo vivere quotidiano. 

I successivi 15 anni li passa tra lavoro e occupandosi di molteplici situazioni dove si prendeva cura del prossimo in maniera lasciando poco spazio al suo personale benessere finanche arriva da me abbattuta.

Non si sente amata, non si sente capita, non ha più entusiasmo nel fare qualsiasi cosa che significhi prendersi cura di se.

Ha messo per così tanti in primo piano i bisogni del prossimo che alla fine non si è occupata dei suoi desideri dei suoi sogni, dei suoi hobby, delle sue passioni e qui un intervento di life coaching può cambiare la prospettiva.

Life coach: e se qualcuno non aiuta te?

Tra i tanti nodi da sciogliere nel mio lavoro di Life Coaching sui sistemi familiari, il singolo individuo all’interno della coppia o nel rapporto di coppia a due, incontro sovente clienti che pur di compiacere al prossimo, pur di sentirsi al centro dell’attenzione del mondo che lo circonda,  si priva del tutto nella cura di se stessa.

Sacrifica i propri bisogni ed interessi. 

È un atteggiamento che alcuni definiscono “Sindrome della crocerossina”, quel forte desiderio di sentirsi amati e per far si che questo avvenga queste persone si dedicano completamente agli altri, trascurando spesso un tempo come cura dedicato a se stessi. Leggi l’articolo di Cosmopolitan qui sotto:

https://www.cosmopolitan.com/it/sesso-amore/a36990956/sindrome-della-crocerossina-cosa-e/: LIFE COACH: MI SENTO SOLA E ABBANDONATA

I partner che vivono al fianco di queste persone, con il tempo tendono ad allontanarsi, si creano propri spazi personali dove potersi prendere cura di se, visto che il partner è concentrato su tutto il resto del mondo. 

Quando Laura arrivò da me alcuni mesi fa per il mio percorso di Life Coach “Protagonista della tua vita, mi raccontò la sua storia che a suo parere era cambiata con l’arrivo del Covid. 

È bastato attivare tutta una serie di metodologie di Life Coaching, rimanere in ascolto e fare alcune domande per iniziare un breve viaggio nel suo passato per capire che il nodo da sciogliere proveniva da molto più lontano e da molti anni prima. 

Life Coach: ascolto attivo, domande aperte

Una delle tecniche che considero più potenti del Life coaching è l’arte della Maieutica, dove si rimane in ascolto, si riflette prima di aprire bocca per poi porre domande che portino il coachee a riflettere e a prendere consapevolezza.

Laura, come molti di noi, ha avuto due genitori che l’hanno amata profondamente ma come tutti i genitori quell’amore è diventato un vivere quotidiano di cui farsi un carico pieno di responsabilità, nei riguardi della casa, della sorella, della nonna colpita da un Ictus che l’ha resa disabile all’80% e tanto tanto altro.

Due persone semplici e umili i genitori di Laura.

Lavoratori alle presse in fabbrica per tutta una vita, persone che hanno dato tutta la loro vita con grandi sacrifici per le loro 2 figlie, una, la più piccola  con la sindrome di down e lei normo dotata che  all’età di 23 si è laureata con lode in Biologia.

Una vita di sacrifici che in breve tempo si è riversata sulla vita stessa di Laura.

Infatti quella laurea è costata a Laura una fatica immane.

Una vita, i primi suoi 23 anni tra lo studio e l’occuparsi a tempo pieno della sorella oltre che della nonna colpita da un ictus quando lei aveva solo 18 anni. 

Mentre i suoi genitori facevano i doppi turno in fabbrica, Laura si era  ritrovata nel ruolo di pilastro portante della famiglia, diventando indispensabile.

La salvatrice che si prendeva cura del prossimo e questo per i primi 23 anni di vita, ogni giorno, ogni settimana, ogni mese ogni anno, prima gli altri e poi forse lei, ma prima lo studio, la laurea, il pezzo di carta che faceva la differenza.

Sindrome della Crocerossina: sentirsi soli, abbandonati, non amati

Life Coach: mi sento sola e abbandonata
Life Coach, mi sento sola e abbandonata è una delle sintomatologie che proviene da molto lontano.

Altra metodologia che metto in azione durante il percorso di Life coaching, è quella di utilizzare la metodologia di Simon Dolan con il Coaching sui valori.

Abbiamo ricercato i valori mancanti al suo bisogno di prendersi cura di se e diventare protagonisti della propria vita.

Dopo 12 settimane di lavoro, abbiamo messo a nuovo la sua cassetta degli attrezzi emotiva con tutta una serie di esercizi monitorati, di emozioni accolte e ascoltate che le hanno permesso di prendere in mano la bussola della sua vita e dedicarsi uno spazio tempo tutto suo dove prendersi cura di se in maniera pro attiva e rigenerante. 

Tanto altro in questo video, ma se anche tu senti il bisogno di andare a fondo di una storia simile a questa, prenota la tua call gratuita di 30 minuti cliccando al link in questa immagine.

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Ci conosceremo e cercheremo di capire come realmente possiamo lavorare insieme facendo un viaggio che ti permetta di diventare protagonista della tua vita e smetterla di sentirsi una comparsa, solae abbandonata.

LIFE COACH: MI SENTO SOLA E ABBANDONATA

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