Coaching: ti è mai capitato di raccontare qualcosa con trasparenza e sentirti dire: non ti devi giustifcare?

È proprio da questa riflessione che nasce il dialogo tra me e Caterina, due coach che si sono incontrati nel 2022 ad un convegno nazionale sulla gratitudine, e in pausa pranzo, sotto una magnolia (letteralmente!) abbiamo iniziato e continuato a scambiarci idee sul valore delle parole.

Uno dei temi che più ci ha fatto riflettere sotto quella magnolia profumata è stata la differenza tra spiegare: un atto di trasparenza. giustificarsi: un meccanismo di difesa.

Coaching: spiegarsi o giustificarsi, le differenze

Una linea sottile. Anzi, sottilissima, ecco un estratto del nostro dialogo

CC: Spiegare non è giustificarsi. Quando spiego, condivido il contesto e le motivazioni. È un atto di apertura e chiarezza, non un modo per scaricare la colpa.

GVT: Quindi spiegare per te è un gesto di onestà. Ma quando, secondo te, diventa giustificazione?

CC: Dipende dall’intento. Se parlo per evitare una responsabilità, allora sto giustificandomi. Se parlo per farmi comprendere, sto spiegando. E poi giocano un ruolo fondamentale anche il tono e le parole che vengono utilizzate, che fanno la differenza.

GVT: Esatto. A volte basta una frase tipo: “Non voglio giustificarmi, ma…” Il cervello rettile dell’altro sente solo “giustificarmi” e si mette sulla difensiva. Meglio dire: “Permettimi di spiegare meglio cosa è successo.” Permettimi di farti due esempi in ambito personale:

CC: Vai GVT: Nella Coppia: “Sono tornato tardi perché…” : Giustificazione “Perdona il ritardo, posso raccontarti cosa è accaduto?” : Spiegazione + apertura

Coaching, spiegarsi o giustificarsi: comunicazione genitori e figli

Comunicazione genitore e figlio: Padre: “Hai preso un 4, che cosa è accaduto?” Figlio: “Il prof non ha spiegato bene… ho dormito poco… e poi anche i miei compagni altri sono andati male.”: Giustificazione Alternativa: “Non ho capito le equazioni, non ho chiesto aiuto e ho sottovalutato la difficoltà.” : Spiegazione + responsabilità. Come vedi Caterina in questo caso c’è una spiegazione ma è fondamentale, perché questa arrivi, che il figlio non si senta sotto giudizio. Il genitore deve fare domande aperte, rimanere in attesa della risposta e con pazienza rimanere in silenzio mentre si ascolta, ma cosa più importante, rimanere in silenzio per almeno 30 secondi quando l’altro ha finito di esprimersi, perché in quello spazio delicato di silenzio, c’è una comunicazione verbale e para-verbale che entra in gioco che è fondamentale e aiuta poi a dialogare senza esprimere giudizi, li dove la persona sta chiedendo aiuto.

CC: Spiegare funziona solo se chi ascolta non è già pronto a giudicare. Se mi sento accolta, spiego. Se mi sento sotto accusa, mi chiudo… o inizio a giustificarmi.

GVT: Esatto: L’ascolto non giudicante è la chiave. Silenzio, pazienza, domande aperte. E attenzione al nostro stesso bias: se pensiamo che l’altro si stia giustificando, smettiamo di ascoltare davvero.

Coaching: la via per migliorare

Il cambiamento deve essere una scelta consapevole. Solo con una sana consapevolezza potremmo mirare ad obiettivi di crescita sana per noi stessi e di riflesso sulle persone che fanno parte della nostra vita.

Il mio articolo sul tema:

CC: In sintesi: come possiamo migliorare? GVT:

• Praticare ascolto attivo e senza giudizio • Imparare a fare domande aperte • Leggere alcuni libri di neuro linguistica • Usare un tono consapevole • Fare spazio al silenzio • Chiedere invece di accusare

CC: Parlare davvero richiede consapevolezza, ascolto e responsabilità. Le parole costruiscono ponti… o muri.

GVT: Come diceva Alda Merini, “Adoro le persone che scelgono con cura le parole da non dire perché le parole sono atti di responsabilità”, tocca a noi utilizzarle bene. Ti lascio alcuni titoli di libri interessanti sull’argomento ok?

CC: grazie, sono certo che saranno molto utili

E allora eccoli qui, tre ottimi libri che si leggono con grande scorrevolezza, tre manuali pratici dove la neuro linguistica entra di diritto nel percorso di cambiamento ed evoluzione personale quanto professionale di ogni persona.

Coaching: letture consigliate

Piccolo manuale di autodifesa verbale https://www.amazon.it/dp/8807883619?previewDoh=1

Basta dirlo https://www.amazon.it/dp/8804737808?previewDoh=1

Parlami https://www.amazon.it/dp/8868336359

Coaching: spiegarsi o giustificarsi

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