Come inizia un percorso di Parental coaching?
Vi racconto del viaggio di Parental Coaching dove Francesca (nome inventato per questioni di privacy) è solo alla seconda sessione ma ha preso molto seriamente il viaggio al cambiamento che ha deciso di intraprendere insieme a me.
Pensa di non aver fatto abbastanza nella sua vita ma da quello che esce fuori dalla prima sessione sui valori, dove negli ultimi 8 anni si è dedicata totalmente a tutta una serie di problematiche legate alle figlie, a quelle dovute al Covid, nella settimana che precede la seconda sessione le chiedo di raccontarmi qualche cosa della sua vita precedente gli 8 anni.
Life coaching: Brilla per te stesso, non per gli altri
Mi racconta cose che ha fatto a 8 anni che nessun bambino dovrebbe mai fare, Mi racconta di un sistema familiare dove ha sempre dovuto accettare gli altri parenti e vedere quanto venissero trattati diversamente a livello affettivo da lei che invece è rimasta all’angolo, a guardare la nonna e le zie che stravedevano per gli atri cugini, quelli maschi.
È cresciuta con una sensazione di invisibilità che nel tempo si è trasformato in una disponibilità totale per gli altri pur di farsi notare, arriva una richiesta di aiuto e lei mette tutto da parte parte in quarta.
Questo la fa sentire “apparentemente” presente, le fa credere di esistere, esistere per gli altri ma quanto per se stessa?
Una luce che la fa brillare per tutti coloro che hanno bisogno, ma che oscurano la propria bellezza interiore.
La comunicazione efficace in un percorso di parental coaching
Ne è andato a discapito della sua comunicazione e relazioni con il suo sistema familiare e quello professionale perché con coraggio ha sempre detto la sua.
Peccato che dentro di se quel senso di frustrazione e invisibilità ha reso le sue parole basse oscure e contratte e le parole giuste nell’ordine sbagliato ha messo in luce tutta la sua rabbia per quel mondo che l’ha tenuta all’angolo sempre disponibile.
Una comunicazione che rischia di impattare sul suo nuovo sistema familiare, il suo attuale compagno ed una figlia di 8 anni dolcissima che però è spettatrice continua di una comunicazione dentro casa molto accesa.
https://www.gianvitotracquilio.it/parental-teen-coaching/: Parental Coaching: volersi bene è un diritto.Francesca arriva da me perchè nel suo viaggio di Parental coaching, vuole capire, vuole cambiare, desidera fare pace con un passato ingombrante e cambiare il suo modo di comunicare, Francesca vuole prendersi cura di se.
Parental Coaching: Consapevolezza ed esercizi
E allora le faccio fare un primo esercizio, molto semplice, dove si dovrà prendere uno spazio tutto suo per poi raccontarmi come si è sentita durante la scelta di cosa avrebbe fatto che non faceva da tempo, di come si è sentita mentre lo faceva e come si è sentita dopo.
Potrei postare i diversi messaggi che mi ha inviato ma due cose sono uscite fuori
“Mi sono sentita libera di fare ciò che volevo fare ma sopratutto averlo organizzato, Le cose organizzate mi rendono più tranquilla, le vivo con serenità a differenza delle cose estenuanti che ho sempre fatto”.
Ecco uno dei cambi di prospettiva sul quale lavoreremo: organizzare, pianificare anche insieme al suo compagno e li dove non si arriva, slittiamo al giorno dopo.
Life coaching: il risveglio dal torpore
Ma cosa più importante, aver preso consapevolezza di questa modalità apparentemente semplice , l’ha fatta sentire come in un risveglio di un torpore.
E prima della 3^ sessione mi scrive tantissimo,
Si perché nel mio lavoro io non faccio solo le sessioni ma ci tengo che i miei coachee durante la settimana mi raccontino cosa accade, come si muovono le emozioni, tutto materiale prezioso per le sessioni successive.
E siamo solo all’inizio di un grande viaggio che promette bene, perchè la volontà di Francesca è goccia che scava nella roccia e non pietra ferma senza anima.
Se anche tu, provi una di queste sensazioni nella tua vita attuale vuoi cambiare registro, clicca su questo link per accedere alla call gratuita dove valuteremo come fare questo viaggio insieme.